Uomo e pet, un virtuoso condizionamento reciproco
Pubblicato il 3 Febbraio 2021
L’uomo e il cane, e a seguire anche il gatto, sono legati da una storia evolutiva parallela ma per tanti aspetti molto intima. Oggi non è più consono parlare di addomesticamento, forse è più adeguato usare la definizione di virtuoso condizionamento reciproco.
Svariati studi filogenetici hanno fatto discendere dai lupi gli attuali canidi e di conseguenza la molteplicità di razze esistenti nel mondo. L’ultima svolta scientifica che permise di chiarire se il cane domestico fosse carnivoro o onnivoro, rispetto al lupo, avvenne nel 2003 per merito di un gruppo di scienziati, Haidi G. Parker, Lindblad K. e Axelsson, i quali stabilirono che il cane domestico derivava dal lupo e che con esso divideva un’altissima percentuale del suo DNA.
Il rapporto di reciproco scambio, tuttavia, tra uomo e cane, ma anche tra uomo e gatto, ha condotto a una progressiva mutazione delle caratteristiche tipiche di ciascuna specie e delle loro abitudini, anche alimentari. Si sono manifestate in tutto il loro vigore, nel corso dei secoli, le capacità adattive del cane e del gatto, che li hanno caratterizzati nel passaggio da animali selvatici ad animali domestici e, sempre più di frequente, a membri delle nostre famiglie. È evidente come cani e gatti possano digerire una varietà di alimenti maggiore rispetto ai loro antenati; rispetto ai lupi, i cani hanno compiuto adattamenti genetici nella digestione di molti nutrienti.