Consigli e soluzioni nutrizionali per il tuo Pet

Piano nutrizionale su misura

Pubblicato il 25 Luglio 2024

Perché ricorrere a un piano nutrizionale su misura per il tuo pet

I principali aspetti che motivano la formulazione di un piano nutrizionale su misura rispondono all’esigenza di quantificare l’influenza che alcune condizioni esercitano sui fabbisogni. I parametri che suggeriscono l’utilizzo di un determinato prodotto possono essere diversi: età, sesso, razza, peso, temperamento e attività, temperatura ambiente, condizioni particolari (come sterilizzazione, gestazione e allattamento).

Al mutare di uno o più aspetti possono variare le esigenze nutrizionali dell’animale e pertanto la scelta dell’alimento da somministrare.

Piano nutrizionale su misura

Come calcolare il fabbisogno energetico del cane?

Tutti gli animali hanno bisogno di alimentarsi per ricavare l’energia necessaria a sostenere le funzioni vitali (respirazione, digestione e assorbimento dei principi nutritivi, circolazione sanguigna, riproduzione etc.).

La quantità di energia necessaria a soddisfare tale condizione viene definita fabbisogno basale. A esso si somma il cosiddetto fabbisogno energetico, che corrisponde all’ulteriore quantità di energia necessaria per compiere le normali attività fisiche, o quelle richieste da particolari condizioni, tipo lo sport.

La somma del fabbisogno basale e del fabbisogno di attività costituisce il fabbisogno calorico comunemente inteso, misurato in kilocalorie (kcal).

Qual è il fabbisogno energetico del cane?

Nel cane abbiamo una grande variabile di razze e di taglie. Per ognuna di queste cambiano i fabbisogni.
Questo influisce sul calcolo del fabbisogno energetico del cane che non tiene conto del “peso vivo” ma del suo peso metabolico, cioè del peso vivo diviso per la superficie corporea.

A cosa serve il peso metabolico?

Il peso metabolico permette di equilibrare gli apporti nutrizionali alla massa del cane e a evitare differenze altrimenti eccessive tra le varie razze.
Questo viene calcolato elevando il peso vivo alla potenza di 0,75; il risultato ottenuto si moltiplica per coefficienti numerici fissi per ottenere il fabbisogno energetico.

Es: bulldog francese inattivo di circa 12 kg; quindi 12 elevato a 0,75 = 6,44 kg di peso vivo che, moltiplicato x 132 kcal (valore fisso per cane inattivo) fa 850 kcal di fabbisogno energetico.

I coefficienti che fanno variare i calcoli del fabbisogno energetico del cane

Quanto finora descritto si riferisce ad un soggetto adulto e in buona salute: ciò che fa cambiare il fabbisogno è il coefficiente legato all’attività fisica.
Esistono altri fattori che incidono sul fabbisogno, come la razza.

Razza

La differenza non la fa la taglia grande o piccole, ma la genetica. Alcune razze sono predisposte all’aumento di peso corporeo, altre alla diminuzione.
Da questo punto di vista i cani sono suddivisi in categorie:

> predisposte all’obesità: (Beagle, Labrador, Cocker, Golden Retriever) 
> predisposte al dimagrimento: (Levrieri, Alani)
> razze nordiche: (Husky, Alaskan Malamute, Samoiedo)
> altre: es. meticcio

Il pelo del cane

L’influenza di tale elemento non è di poco conto, basti pensare che le razze nordiche meritano una categoria a parte.
I Siberian Husky, Malamute o simili, nati in zone geografiche estremamente fredde, sono dotati di un fitto sottopelo che isola e li protegge dal freddo e limita al minimo la dispersione del calore.
Pertanto essi avranno molte meno difficoltà a mantenere la temperatura corporea costante con quella un ambiente a basse temperature; per tale motivo, necessitano di meno kilocalorie per il loro fabbisogno energetico. Allo stesso tempo i cani a pelo lungo hanno più difficoltà a disperdere il calore durante le fasi più calde dell’anno, pertanto impiegano più kilocalorie per disperdere e abbassare la temperatura corporea.

Periodi di variazione nel calcolo del fabbisogno energetico del cane

Gli altri fattori fondamentali che portano al calcolo del fabbisogno energetico sono:

  • fase di accrescimento dei cuccioli;
  • gravidanza della femmina e allattamento dei piccoli;
  • mantenimento dell’individuo adulto;
  • sterilizzazione;
  • presenza di eventuali patologie.

Si tratta di prendere in esame ognuno di questi aspetti per mettere a punto una dieta equilibrata secondo il fabbisogno energetico del cane in ogni fase della sua vita.

I cuccioli

I cuccioli in crescita e le femmine in gravidanza avranno bisogno di un apporto di kilocalorie proporzionalmente sempre più alto rispetto a un individuo adulto e mediamente poco attivo, in fase di mantenimento del peso.     

I cani sterilizzati

Per prevenire il rischio che subentrino patologie come l’obesità i soggetti sterilizzati dovranno ricevere un ridotto apporto di nutrienti con prodotti formulati per tali esigenze. Particolare attenzione va prestata alla presenza di minerali, soprattutto per il magnesio elemento su cui si incentrano patologie delle basse vie urinarie.

Per la degenza

Se un cane è traumatizzato, è ovviamente costretto a una momentanea immobilità, fattore per cui se lasciassimo immutata la dieta aumenterebbe di peso aggravando le condizioni cliniche. Inoltre, somministrando una quantità di kcal superiore alla capacità che queste possano essere utilizzate, si rischierebbe la sindrome (soprattutto a seguito di digiuno prolungato) da refeeding. Anche gli animali possono sviluppare disturbi idro-elettrolitici, in particolare ipofosfatemia, insieme a disturbi di tipo neurologico, polmonare, cardiaco, neuromuscolare ed ematologico.

In ogni caso, come per le altre situazioni elencate, si lavora sul tipo di alimentazione e sulle quantità di componenti specifiche da proporre (proteine, grassi e carboidrati) così da elaborare una perfetta dieta per ogni esigenza del pet.

Che proteina scegliere

Una proteina digeribile e appetibile potrebbe essere un aspetto importante per la scelta di un alimento; selezionare un cibo mai mangiato o assunto raramente dal nostro animale, potrebbe giovare non solo al suo appetito ma anche a molte altre funzioni.
Per gestire e prevenire le intolleranze e allergie alimentari, è opportuno ricorrere all’utilizzo di carni non convenzionali, reperibili nelle formulazioni monoproteiche. Nel gatto invece, oltre che le proteine sono importanti i grassi, sia come fonte di energia sia come elemento che apporta quote di acidi grassi essenziali, particolarmente importanti nella salute del felino domestico.

Alcune differenze tra cane e gatto in corso di patologia

Il cane malato molto spesso mostra una compliance alimentare molto più ampia, permettendoci spesso di imboccarlo e di provare a somministrare nuovi alimenti.
In molti casi offrire al proprio cane un nuovo cibo potrebbe essere lo stimolo giusto per farlo alimentare. Il cambio di alimentazioneva però sempre ponderato con il proprio medico curante, valutando rischi e benefici. 

Nel gatto malato la compliance alimentare è molto ridotta: sono molti i fattori che influenzano l’assunzione di cibo nel gatto, come la consistenza dell’alimento, l’abitudine sin da piccolo a mangiare cibo fresco e il suo svezzamento. Sicuramente, sia per il cibo commerciale umido che per quello fresco, utile per il gatto è riscaldare l’alimento, per esaltare gli odori e stimolare l’appetito.

Come stimolare l’assunzione del cibo?

Compatibilmente con la patologia in atto, oltre a sostenere il paziente con terapie mirate, si possono adottare diverse strategie alimentari, sfruttando proprio diversi approcci:

  • Non usare carne rendendola molto secca (le alte temperature rendono gli alimenti poco digeribili);
  • Per il gatto può contare anche la forma e la consistenza del cibo (o meglio la scelta della proteina); secco o umido (patè, in bocconi, salsa o straccetti) spesso sono preferiti e da preferirsi sia per l’alimentazione del gatto sano che di quello malato;
  • Utilizzare snack che non inficino la gestione nutrizionale o patologica dell’organismo, alimenti monoproteici, snack della stessa tipologia;
  • In patologie come l’insufficienza renale, cerchiamo di ridurre la quantità di cibo aumentando le sue chilocalorie;
  • Non sovralimentare l’animale, ma stimare sempre le kcal complessive che deve mangiare. Se esageriamo, non sarà mai indotto a riprendere a mangiare spontaneamente.

Possiamo concludere che la gestione alimentare di un paziente malato è strettamente correlata alla specie animale che stiamo andando ad aiutare. In corso di gravi tossicosi metaboliche o patologie gravi, difficilmente l’alimentazione da sola può aiutarci ma, applicare diverse strategie alimentari, potrebbe fornire al nostro animale una possibilità in più.

Attenzione al fai da te

Alcuni squilibri nutrizionali, imputabili a un uso improprio dei prodotti, oppure a prodotti sbagliati, possono portare anche a gravi malattie come(obesità, disturbi accrescitivi, sensibilità alimentari, disordini ormonali, patologie delle basse vie urinarie, etc).

Anche utilizzando formulazioni industriali e quindi assolutamente bilanciate, per gestire al meglio le variabili cha abbiamo appena illustrato, sarebbe opportuno rivolgersi a un Medico Veterinario Nutrizionista per ottenere un piano nutrizionale adeguato alle esigenze del proprio pet.

Perchè scegliere un piano nutrizionale su misura

  • Nel cucciolo, per monitorare la crescita e adeguare le quantità in funzione dei fabbisogni;
  • Per evitare sovra alimentazione;
  • Per prevenire le patologie (Obesità e cardiologiche);
  • Per adeguare le kcal in funzione dello stile di vita dell’animale;
  • Per quantificare il mix feeding;
  • Per gestazione e allattamento;
  • Per cani sottoposti ad attività sportive;
  • Per conoscere la proporzione con cui vengono somministrati i nutrienti.

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